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Sciopero generale della scuola in Piemonte visto dall'ANSA

Circa 5.000 persone, secondo gli organizzatori, hanno partecipato a Torino alla manifestazione contro la riforma del ministro Moratti

19/03/2002
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(ANSA) - TORINO, 19 MAR - Circa 5.000 persone, secondo gli organizzatori, hanno partecipato a Torino alla manifestazione contro la riforma del ministro Moratti. Lo sciopero generale regionale, con cortei e iniziative di protesta in tutte le province piemontesi, e' stato proclamato da Cgil, Cisl e Uil e dal sindacato autonomo Snals.

Secondo dati sindacali, ancora non definitivi, la media regionale di adesione allo sciopero e' stata dell'80% nella scuola materna, del 70% alle elementari, del 60% alla media inferiore e del 55% alla media superiore.

A Torino il corteo e' stato ''rumoroso'' e colorato, con trampolieri e girotondi durante il percorso, in particolare davanti alla sede della Direzione generale Regionale del ministero dell'Istruzione, in via Pietro Micca. Insegnanti, studenti, dipendenti dell'amministrazione e sindacalisti si sono ritrovati alle 9,15 davanti alla scuola elementare 'Pacchiotti' di via Bertola (scelta perche' e' una scuola fortemente multietnica) e hanno sfilato fino alla scuola elementare Tommaseo in piazza Cavour. Hanno urlato slogan contro la riforma Moratti, a favore della scuola pubblica e per ottenere miglioramenti economici. Nel corteo sono confluiti anche gli autonomi della Cub Scuola che hanno organizzato un presidio davanti alla prefettura.

Una delegazione ha consegnato al direttore regionale del Ministero, Marina Bertiglia, un documento nel quale si chiede che si dia una risposta ai reali bisogni della scuola e si rivedano i tagli previsti - in Piemonte le cattedre in meno sono 560 - per evitare un duro colpo alla qualita' della didattica.

Davanti alla scuola Tommaseo hanno preso la parola studenti, docenti, personale amministrativo e dirigenti delle organizzazioni sindacali. ''Il numero dei posti assegnato dal Ministero al Piemonte - ha detto Mario Novazio, segretario della Cisl Scuola regionale - e' decisamente insufficiente e si e' costretti di conseguenza a tagliare il tempo-scuola, l'insegnamento della lingua straniera nelle elementari, i progetti di qualita' nella materna e gli indirizzi diversificati nella secondaria superiore''. (ANSA).

Roma, 19 marzo 2002