FLC CGIL
Iscriviti alla FLC CGIL

https://www.flcgil.it/@3817183
Home » Attualità » Politica e società » Le risposte del Governo sulla scuola nella question time del 18 luglio

Le risposte del Governo sulla scuola nella question time del 18 luglio

Politica del Governo in materia di scuola pubblica

19/07/2001
Decrease text size Increase  text size

Le risposte del Governo sulla scuola nella question time del 18 luglio

(Politica del Governo in materia di scuola pubblica - n. 3-00104)

PRESIDENTE. L'onorevole Gambale ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00104 (vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 6).GIUSEPPE GAMBALE. Grazie signor Presidente. Signor Vicepresidente del Consiglio, i primi atti del vostro Governo hanno destato in noi molte preoccupazioni. Mi riferisco, innanzitutto, al ritiro da parte del Governo del ricorso alla Corte costituzionale contro il provvedimento della regione Lombardia del presidente Formigoni concernente i buoni-scuola. Inoltre il DPEF - il documento di programmazione economico-finanziaria - prevede l'istituzione di una non ben chiara agenzia privata e autonoma - non si capisce rispetto a chi e a cosa - che dovrebbe valutare i risultati della scuola pubblica italiana, nonché l'operato dei docenti. In più, sempre nel DPEF, è confermato il taglio dell'1 per cento di tutti i dipendenti statali: vorremmo sapere se ciò riguarda anche gli insegnanti e la quota di insegnanti prevista per il prossimo anno.PRESIDENTE. Il Vicepresidente del Consiglio dei ministri, onorevole Fini, ha facoltà di rispondere .GIANFRANCO FINI, Vicepresidente del Consiglio dei ministri. Anche in questo caso voglio rassicurare l'onorevole interrogante. L'impressione dello smantellamento della scuola pubblica a favore del sistema di istruzione e formazione privata è totalmente priva di fondamento, così come erano del tutto prive di fondamento alcune affermazioni in sede di replica da parte dell'onorevole Russo Spena. Lo ribadisco, perché il sistema che ci siamo dati credo oggettivamente debba essere cambiato. Il question time passerà alla cronaca dei lavori parlamentari come la richiesta al Governo di modificare un rapporto con l'Assemblea (Applausi dei deputati del gruppo di Alleanza nazionale) che credo non serva nemmeno all'opposizione (lo dico avendo fatto per tanti anni il rappresentante dell'opposizione); certo, così com'è concepito, non serve al Governo.
Cercherò, nei limiti del minuto e trentacinque secondi che mi sono rimasti a disposizione, di fornire comunque una indicazione di merito alla domanda.

Il servizio di valutazione, secondo l'intendimento del ministro Moratti, costituisce un supporto per definire in modo autonomo e indipendente gli standard di qualità del sistema scolastico nel suo complesso, nonché i livelli finali di preparazione degli studenti. Ciò al fine di migliorarli e di migliorare costantemente e in modo omogeneo nel paese il servizio volto, in una democrazia essenziale, a garantire alle giovani generazioni un'educazione ed una preparazione all'altezza della tradizione del sistema scolastico italiano.
Per il rispetto dei limiti posti dal question time, voglio comunque ricordare che proprio quest'oggi il ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca ha riferito, nell'ambito dell'audizione presso la Commissione cultura, scienza e istruzione, in merito alle linee programmatiche che il Governo intende promuovere.

PRESIDENTE. L'onorevole Gambale ha facoltà di replicare .

GIUSEPPE GAMBALE. Signor Presidente, signor Vicepresidente del Consiglio, nel minuto e trenta secondi che le era rimasto poteva almeno spiegarci ciò che non ci ha spiegato neanche il ministro Moratti e cioè il motivo per cui avete ritirato il ricorso alla Corte costituzionale. Mi auguro che nella replica alla prossima interrogazione potrà approfondire tale aspetto, perché per noi si tratta di un punto politico importante e determinante. Il ritiro del ricorso che il Governo Amato aveva presentato alla Corte costituzionale contro un provvedimento che riteniamo molto grave a Costituzione vigente è un atto politico molto forte e molto serio che indica la direzione verso la quale volete andare.
Inoltre, signor Vicepresidente del Consiglio, volevo ricordarle, comunque, che il ministro Moratti oggi ha parlato in Commissione - ed io ero presente - e che, però, i vari ministri del suo Governo - il ministro Buttiglione si è esercitato più di tutti - hanno espresso in tema di scuola alcune esternazioni: si è parlato di cancellare la riforma dei cicli (che, come adesso abbiamo appreso, è stata appena sospesa) ed il ministro Bossi ha previsto di istituire la maturità regionale.
Voglio anche ricordarle, a proposito di istituti di valutazione, che ne esiste già uno chiamato CEDE, che abbiamo da poco riformato. Penso che sia necessario che il Governo nel suo complesso faccia chiarezza in merito a quale politica scolastica vuole portare avanti, al di là della propaganda. La campagna elettorale è finita, siete al Governo, come è giusto, perché avete vinto le elezioni; tuttavia, l'anno scolastico è alle porte e i docenti, gli studenti e le famiglie vogliono certezze e sicurezze. Se la riforma che abbiamo portato avanti nel nostro paese in questi anni non vi convince, avete questa volta il dovere di esprimere una posizione ed una proposta chiare che finora, al di là delle varie esternazioni, non sono state ancora espresse.
Noi saremo qui a vigilare nell'interesse della scuola pubblica e del sistema pubblico integrato che abbiamo voluto creare nel nostro paese. In tale sistema allo Stato è attribuito un compito importante, che la Costituzione gli assegna, e a tutti quei privati, cattolici o laici, che vogliono partecipare è consentito di farlo a pieno titolo