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Il nostro saluto a Sergio Cofferati

Sergio Cofferati lascia la segretaria della Cgil. Sono le giuste regole della democrazia che impongono il cambiamento.

20/09/2002
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Sergio Cofferati lascia la segretaria della Cgil.
Sono le giuste regole della democrazia che impongono il cambiamento.

Avremo modo di parlare e di apprezzare Guglielmo Epifani, dirigente storico della Cgil, che lo sostituisce alla guida del sindacato.
Ora però vogliamo esprimere a Cofferati, senza retorica, il nostro affetto fraterno, la nostra stima e l’augurio più sincero per la sua vita futura.

Abbiamo più che una concreta speranza, abbiamo la certezza di incontrarlo ancora durante il nostro lavoro e nelle nostre battaglie.

Vogliamo inoltre ringraziare Cofferati per quello che ha fatto per la scuola. E’ stata certamente la sua sensibilità personale e la sua cultura a spingerlo in prima linea in grandi battaglie di civiltà come quella contro il lavoro minorile. Ricordate? I bambini a scuola e i grandi a lavorare.

Non è sfuggito solo a noi che stiamo nel suo stesso Sindacato, ma lo hanno notato anche tanti nostri colleghi, l’impegno di Cofferati per la formazione, per l’istruzione, per la scuola pubblica. La questione dei giovani e della loro formazione è presente in quasi tutti i suoi interventi.

Da sindacalista è stato uno dei protagonisti del Patto per il Lavoro del 1996 che, sulla scorta della migliore elaborazione europea, dava alla persona tutti gli strumenti di conoscenza - tramite la scuola e la formazione - per presentarsi da forte sul mercato del lavoro.

Nel dicembre 1997, con il Governo Prodi, i Sindacati ottennero, dopo decenni di abbandono, che si investisse sulla scuola (1000 miliardi). Anche allora tutti noi ricordiamo Cofferati sostenitore convinto delle ragioni della scuola. Lo stesso è avvenuto con il Patto di Natale del ’98 e con l’accordo del 2000 con il Governo Amato.

Possiamo dire di avere avuto da Cofferati non solo un sostegno convinto, ma anche uno straordinario contributo di idee.

Nel corso dell’ultimo anno, la politica del Governo e del Ministro Moratti contro la scuola pubblica e a favore del buono scuola ha trovato l’opposizione di tutta la Cgil. Dobbiamo a Cofferati, in questo momento così drammatico di demolizione, la felice intuizione di salvaguardare la buona scuola, la scuola inclusiva che non perde gli alunni, la scuola che non crea i ghetti, la scuola capace di recuperare alla cultura anche i giovani più difficili. Perché la cultura è una questione che riguarda tutto il Paese e tutti i lavoratori e non può essere lasciata solo alla battaglia di una categoria, sia pure sensibile come quella degli insegnanti.

Ecco perché i grandi appuntamenti di quest’anno - la manifestazione del 23 marzo, lo sciopero del 16 aprile, il prossimo sciopero del 18 ottobre - hanno tra i loro obiettivi la scuola, la buona scuola che metta al centro la formazione della persona.

Tutto ciò è ormai merito e patrimonio di tutta la Cgil. Ma il prestigio di un leader come Cofferati ha dato un peso più forte a queste idee.

Grazie, dunque, dal mondo della scuola per il tuo lavoro, per essere stato con noi, per avere interpretato e difeso le ragioni della scuola di tutti.

Caro Sergio lasci la segreteria, ma non la Cgil. Anche se hanno fatto di te un personaggio, ti consideriamo sempre uno di noi e, lo sappiamo, ti troveremo ancora tra noi con il tuo impegno, la tua intelligenza, le tue idee.

Arrivederci in piazza il 18 ottobre.

Roma, 20 settembre 2002