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“E’ il sonno della memoria che genera i mostri”

Nel panorama torbido e sanguinoso delle stragi di quegli anni, quelli della strategia della tensione, la vicenda di Brescia si distingue per lo straordinario livello di complicazione e un iter processuale aggrovigliato. I colpevoli non sono stati ancora trovati mentre dai procedimenti è emerso un quadro inquietante di intrecci tra terrorismo, delinquenza, apparati deviati dello Stato

26/05/2003
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Nel panorama torbido e sanguinoso delle stragi di quegli anni, quelli della strategia della tensione, la vicenda di Brescia si distingue per lo straordinario livello di complicazione e un iter processuale aggrovigliato. I colpevoli non sono stati ancora trovati mentre dai procedimenti è emerso un quadro inquietante di intrecci tra terrorismo, delinquenza, apparati deviati dello Stato.
Come scrisse Norberto Bobbio “Piazza della Loggia è e deve restare un luogo della memoria: Possiamo ancora avere qualche speranza che non rimanga il luogo della memoria offesa, avvilita, tradita ?”.
28 maggio, la memoria
Un mese di iniziative che coinvolgono la Cgil Scuola di Brescia

· 1° maggio, partecipazione concerto di Piazza S.Giovanni organizzata per gli studenti delle scuole superiori;
· 14 maggio, convegno “Settembre 2003: quale scuola per Pierino?”;
· 16 maggio, pubblicazione di un numero monografico del giornalino ESSE;
· 25 maggio, partecipazione marcia di Barbiana (aderisce il Direttivo provinciale);
· 26 maggio, presentazione del libro “nella misura in cui…si ama” di Giovanni Francesco Di Bella;
· 27 maggio, Concerto Coro Filarmonico Città di Brescia e Orchestra Sinfonica di Brescia- chiesa di S.Giovanni;
· 28 maggio, Manifestazione in Piazza Loggia con la Presidente Associazione Vittime della strage di Via Georgofili.

La Cgil Scuola ricorda le vittime della criminale strage fascista di Piazza della Loggia, Brescia 28 maggio 1974. I caduti furono: Livia Bottardi Milani (insegnante), Giulietta Banzi Bazoli (insegnante), Clementina Calzari Trebeschi (insegnante), Alberto Trebeschi (insegnante), Luigi Pinto (insegnante), Euplo Natali (pensionato), Bartolomeo Talenti (operaio), Vittorio Zambarda (pensionato). Otto cittadini che con grande consapevolezza partecipavano ad una manifestazione promossa dai Sindacati confederali a salvaguardia delle istituzioni democratiche minacciate “… dai rigurgiti squadristi”. La presenza in piazza era, soprattutto allora, un atto di grande significato politico, un indiscutibile segno della propria appartenenza culturale che trovava poi, nei luoghi di lavoro, una traduzione nel metodo con il quale promuovere una scuola democratica, nucleo di un altro mondo possibile. Anche alimentati da questo ricordo è stato agevole per noi tutti riconoscere nelle proposte delle forze politiche di maggioranza la volontà di costruire un modello di società autoritaria ed elitaria, che affonda le proprie radici culturali nell’ideologia classista e che, con pervicacia, vuole ridurre la partecipazione alla conoscenza e al sapere. Nella continuità della memoria si riconferma il nostro impegno per una scuola che permetta a tutti di immaginare e padroneggiare il proprio infinito.