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Continua da... il "lenzuolo" dello scandalo in un liceo

Dei carabinieri avevano imposto la rimozione di una "bandiera" della pace da un liceo classico. Questo accadeva alcuni giorni fa in Sardegna. Si scopre che non era "una bandiera" ma ... appunto un lenzuolo. Sono evidenti segni di una "allergia" politica ben definita. Si ha paura, ma di che? dell'opinione dei ragazzi? Comunque riportiamo l'intervento della CGIL Scuola sarda sulla vicenda

26/02/2003
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Dei carabinieri avevano imposto la rimozione di una "bandiera" della pace da un liceo classico. Questo accadeva alcuni giorni fa in Sardegna. Si scopre che non era "una bandiera" ma ... appunto un lenzuolo. Sono evidenti segni di una "allergia" politica ben definita. Si ha paura, ma di che? dell'opinione dei ragazzi? Comunque riportiamo l'intervento della CGIL Scuola sarda sulla vicenda.

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da "La nuova Sardegna" del 26.2.2003

CAGLIARI. Ordinare la rimozione da una finestra del liceo classico di Villacidro di un lenzuolo colorato con la scritta «Pace», è stato un atto gravissimo da parte di chi lo ha imposto. Lo sostiene la segreteria regionale della Cgil-Scuola che si ribella all'ordine di rimozione forzata impartito dai carabinieri agli studenti dell'istituto che nella circostanza prendevano parte, sabato scorso, alla celebrazione della giornata della memoria «Non dimenticate la shoah».
«Ci devono spiegare - attacca Peppino Loddo, segretario regionale della Cgi-Scuola - come un lenzuolo dipinto a mano con la parola 'pace' appeso al davanzale di una finestra della scuola possa essere considerato un villipendio alla bandiera nazionale, che sventolava dal pennone regolamentare dell'istituto».
Il rappresentante sindacale ricorda poi che «compito della Scuola è educare gli studenti a essere cittadini consapevoli e, soprattutto, convinti della risoluzione pacifica delle vertenze internazionali. Se poi questo non è l'indirizzo del Governo centrale, questo di deve essere detto ufficialmente perchè costituisce un'ingerenza gravissima nel compito degli educatori, nelle attività didattico-educative liberamente intraprese dagli studenti e nelle finalità stesse della Scuola».
Una richiesta è stata presentata dalla Cgil-Scuola al dirigente regionale scolastico della Sardegna, Armando Pietrella, perchè «prenda ufficialmente posizione rispetto all'intromissione grave e in nessun modo giustificabile delle forze dell'ordine (peraltro comandate a questo incarico in adempimento di un probabile ordine di servizio, e che pertanto hanno il nostro rispetto per il compito svolto in modo assolutamente civile) nella regolare e più che lecita attività didattica di una Scuola».
E ancora: «Condanniamo fermamente i fatti accaduti e poichè nella nostra costituzione è scritto chiaramente che l'Italia ripudia la guerra, invitiamo tutto il personale della scuola e gli studenti alla massima vigilanza e a segnalare prontamente ogni tentativo di far passare la parola 'pace' come sovversiva ed estranea alle finalità stesse dell'istituzione Scuola. Sarebbe anche un grave attentato alla libertà di insegnamento che viene sancita dalla Costituzione».

Roma, 26 febbraio 2003