Non toccate la 194!
Respingiamo con fermezza gli attacchi portati in questi giorni alla legge 194 che non costringe più le donne all’aborto clandestino per interrompere una gravidanza non desiderata.


A distanza di trent’anni dalla sua approvazione la legge 194 del 1978, che ha reso legittimo per le donne il ricorso all’interruzione volontaria di gravidanza, continua a tutelare la salute e la dignità delle donne italiane.
Questa legge, che non è un killer poiché il numero degli aborti si è dimezzato e continua a calare, educa le nostre giovani donne ed i nostri giovani uomini alla prevenzione, alla maternità e alla paternità responsabili e, oggi più che mai, diventa determinante per la tutela della salute delle giovani immigrate che lavorano nel nostro paese.
Abbiamo quindi un assoluto bisogno di estendere la rete dei consultori familiari pubblici per arginare definitivamente il senso di colpa, la solitudine e l’emarginazione sociale.
In questi trent’anni vi è stato una grande trasformazione dovuta al progresso medico-scientifico e questa legge preziosa ha bisogno di essere rilanciata.
All’articolo 15 la legge ha previsto che le regioni, d'intesa con le università e con gli enti ospedalieri, promuovano l'aggiornamento del personale sanitario ed esercente le arti ausiliarie... sull'uso delle tecniche più moderne. Inoltre, all'articolo 16, la legge 194 dispone che, entro il mese di febbraio di ogni anno, il ministro della Sanità presenti al Parlamento una relazione sull'attuazione della legge stessa e sui suoi effetti, anche in riferimento al problema della prevenzione».
Noi ci aspettiamo quindi che La ministra della Salute Livia Turco non si limiti a difendere la 194 con dichiarazioni pubbliche che noi tutte apprezziamo ma che provveda rapidamente e concretamente ad attuarla nella sua interezza.
Roma, 10 settembre 2007
Servizi e comunicazioni
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