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L'8 marzo visto dalla Cgil Scuola

Si presenta come una ricorrenza un po’ svuotata dei suoi originali significati: mimose e convenzionali rituali dentro cui si muovono soprattutto gli affari di quanti hanno fatto di questa ricorrenza una necessità commerciale

08/03/2004
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Giornata internazionale della donna
qui ... la Cgil Scuola e i temi dell'8 marzo

Si presenta come una ricorrenza un po’ svuotata dei suoi originali significati: mimose e convenzionali rituali dentro cui si muovono soprattutto gli affari di quanti hanno fatto di questa ricorrenza una necessità commerciale.
Non si sono offuscate le ragioni, tuttavia, per riflettere sulle donne, soprattutto ora che le nuove forme di lavoro, le nuove povertà, le limitazioni alle libertà e ai diritti, l’impoverimento del welfare colpiscono soprattutto le donne:

  • autodeterminazione, negata dalla legge sulla procreazione medicalmente assistita;

  • diritti, le nuove forme di lavoro precario colpiscono principalmente le donne;

  • libertà, le donne devono guadagnarsele con maggiore fatica soprattutto se appartengono a fasce sociali deboli.

Lo slogan del nostro manifesto dell’8 marzo di quest’anno esprime in modo efficace dunque le rivendicazioni che muovono l’agire politico delle donne.
In qualità di donne e uomini che lavorano nel mondo della scuola, riteniamo che molto si possa fare per una convivenza civile fra sessi, educando al rispetto e alla conoscenza dell’altro/a e rompendo gli stereotipi che influenzano i comportamenti sociali.
Quest’anno offriamo alla nostra e alla vostra riflessioneun breve ma intenso brano di Simone Weil sul tempo. Intorno all’idea di tempo, vissuta diversamente da uomini e donne, si è sviluppato un grande dibattito in questi anni che ha prodotto anche risultati concreti nel campo legislativo.
Vi proponiamo poi un documento dell’UNICEF che denuncia lo stato di analfabetismo di troppi bambini al mondo, e la maggior parte di essi sono bambine.

Così come:

  • Di diritti parla la lettera che, come sindacalisti, abbiamo inviato al Presidente del Senato on. Pera perché non autorizzi una discriminazione nei confronti delle docenti donne, permettendo la valutazione del servizio militare alla stregua di un anno di servizio.

  • Di diritti violati parla il documento dell’UNICEF che denuncia lo stato di analfabetismo di troppi bambini nel mondo, che in maggior parte sono bambine.

SUL TEMPO

“La scienza fece un’altra cosa ancora: inventò una nozione nuova, traducendo ed applicando all’energia la necessità che, con quella del lavoro, pesa più fortemente sulla vita umana. Tale necessità è il tempo. Qualsiasi cosa succeda, il senso di una trasformazione non è mai indifferente. Noi sentiamo questa necessità non soltanto attraverso la vecchiaia, che ci stringe lentamente e non ci lascia mai, ma negli avvenimentidi ogni giorno.

Un momento ed uno sforzo, per piccoli che siano, talvolta sono sufficienti per far cadere un libro da un tavolino, mischiare delle carte, macchiare un abito, sgualcire della biancheria, bruciare un campo di grano, uccidere un uomo. Ci vogliono sforzi e tempo per alzare il libro fino al tavolino, mettere in ordine le carte, pulire l’abito, stirare la biancheria; è necessario un anno di faticae di cure per far spuntare un’altra messe nel campo; non si resuscita un uomo morto e per far sorgere nel mondo un uomo nuovo ci vogliono venti anni.

Questa necessità, che ci incatena strettamente, si riflette nella costrizionesociale mediante il potere che essa procura a coloro che sanno bruciare i campi ed uccidere gli uomini, cose rapide, nei confronti di coloro che sanno far maturare il grano ed allevare i bambini, cose lente.”

Da “La scienza e noi” di Simone Weil

Le infinite vie della discriminazione ... Abbiamo scritto al Presidente del Senato

"I sindacati degli insegnanti combattono tutte le forme di discriminazione nei confronti delle donne e delle ragazze"

Il documento dell'Internazionale dell'Educazione