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Mercato del lavoro: tra luci ed ombre i primi interventi del governo

Per la CGIL bene la riduzione del cuneo fiscale, l’attenzione agli incapienti, la riduzione dell’Irap alzando la tassazione sulle rendite finanziarie e la risistemazione dell'edilizia scolastica e dell'assetto idrogeologico; negativo il giudizio su contratti a termine e apprendistato.

21/03/2014
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Nella seduta del 12 marzo 2014, il Consiglio dei Ministri su proposta del Presidente e del Ministro del Lavoro, ha approvato una serie di interventi e un decreto legge contenente disposizioni urgenti per favorire il rilancio dell’occupazione e per la semplificazione degli adempimenti a carico delle imprese.

Si tratta di un provvedimento urgente che contiene, tra le altre cose, interventi di semplificazione sul contratto a termine e sul contratto di apprendistato per renderli più coerenti con le esigenze attuali del contesto occupazionale e produttivo.

Nello specifico il decreto legge prevederà queste modifiche:

A) Il contratto di lavoro a termine:

  • viene prevista l’elevazione da 12 a 36 mesi della durata del rapporto di lavoro a tempo determinato per il quale non è richiesto il requisito della causalità.

  • Viene  prevista, nell’arco dei 36 mesi, la possibilità di prorogare fino ad un massimo di 8 volte il contratto a tempo determinato purché le proroghe si riferiscano alla stessa attività lavorativa per la quale il contratto è stato inizialmente stipulato.

  • Viene fissato il limite massimo, per i contratti a tempo determinato, del 20% dell'organico complessivo del datore di lavoro,  fatto salvo quanto disposto dall'art. 10, comma 7, del DLgs 368/2001, che da un lato lascia alla contrattazione collettiva la possibilità di modificare tale limite quantitativo e, dall'altro, tiene conto delle esigenze connesse alle sostituzioni e alla stagionalità.

  • Viene previsto, in relazione alle realtà imprenditoriali più piccole, che le imprese che occupano fino a 5 dipendenti possono comunque stipulare un contratto a termine.

B) Il contratto di apprendistato

  • si prevede il ricorso alla forma scritta per il solo contratto e patto di prova e non, come attualmente previsto, anche per il relativo piano formativo individuale.

  • Viene eliminata la previsione attuale secondo la quale l’assunzione di nuovi apprendisti è necessariamente condizionata alla conferma in servizio di precedenti apprendisti al termine del percorso formativo.

  • Viene previsto che la retribuzione dell’apprendista, per la parte riferita alle ore di formazione, sia pari al 35% della retribuzione del livello contrattuale di inquadramento.

  • Viene eliminato l’obbligo del datore di lavoro di integrare la formazione di tipo professionalizzante e di mestiere con l’offerta formativa pubblica, che diventa un elemento discrezionale.

C) La smaterializzazione del DURC

Un ulteriore intervento di semplificazione riguarda la smaterializzazione del DURC, superando l’attuale sistema che impone ripetuti adempimenti burocratici alle imprese.

Il Consiglio dei Ministri, inoltre, prevede un disegno di legge delega al Governo in materia di riforma degli ammortizzatori sociali, dei servizi per il lavoro e delle politiche attive, di semplificazione delle procedure e degli adempimenti in materia di lavoro, di riordino delle forme contrattuali e di miglioramento della conciliazione tra tempi di lavoro e tempi di vita.

Le posizioni della CGIL sono riassumibili nelle dichiarazioni del Segretario Generale Susanna Camusso  rilasciate al quotidiano 'l'Unità' dove si ribadiscono i sì e i no della CGIL al governo: bene sull'Irpef, no sui contratti che aumentano la precarietà. È bene comunque ricordare che sulla riforma degli ammortizzatori sociali la CGIL ha da tempo avanzato una sua specifica proposta.