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La “Scuola del Popolo” per una nuova idea di cittadinanza e di lavoro fondata sulla solidarietà. Il progetto della FLC CGIL

Protagonisti del progetto i docenti in pensione, ma non solo loro, per rendere le sedi della CGIL luoghi di incontro, socializzazione e confronto.

07/10/2019
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Trasformare le sedi della CGIL in luoghi di animazione culturale e politica, contribuendo alla formazione della coscienza dei cittadini oltre che dei lavoratori: questa la scommessa della Scuola del Popolo.

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In estrema sintesi questo progetto, nato in Sardegna ma fatto proprio dalla FLC CGIL nazionale, offre ai docenti in pensione, i protagonisti di questa idea, un nuovo ruolo con il quale si trasformano le sedi della CGIL in luoghi vivi aperti ai meno fortunati. Un tuffo nel passato, quindi, che porta in primo piano la solidarietà tra lavoratori come nelle prime “società di mutuo soccorso”. In altre parole, attraverso l’impegno dei docenti e dei volontari che si rendono disponibili, le sedi della CGIL possono diventare il luogo in cui la cultura diventa la base di una nuova idea di cittadinanza e di lavoro fondata sulla solidarietà. Per i docenti, ma non si escludono altre figure, invece, diventa un’opportunità di vivere gli anni della vecchiaia con gratificazione e protagonismo, uscendo da un eventuale rischio di isolamento e inoperosità che, con l’aumento della speranza di vita, può annullare stimoli e voglia di vivere in maniera piena e gratificata. Nel contempo si offre la possibilità alle fasce più deboli, quelle che hanno rinunciato a cercare un riscatto, a trovare una nuova opportunità di socializzare, conoscere e confrontarsi.

Un target variegato quindi: dai lavoratori espulsi dai sistemi produttivi ai neet, ai tanti che soffrono un analfabetismo funzionale ma anche ai tanti che hanno bisogno di riprendere il gusto a socializzare, a discutere e confrontarsi, dai migranti che hanno bisogno di conoscere la lingua agli studenti a cui si può dare un supporto, semi gratuito e solidale, nel loro percorso di studi. In queste scuole si potrà quindi combattere la “semplificazione” che porta ad affrontare tutti gli argomenti con slogan. Si potrà, inoltre, inserire, un’attività di conoscenza e di formazione sui temi del diritto del lavoro e della cittadinanza, mettendo le basi per la crescita della consapevolezza e delle potenzialità della contrattazione sociale e territoriale. Contrattazione sociale territoriale che potrebbe trovare giovamento proprio dalla attività della “Scuola del Popolo”. L’acquisizione di una nuova consapevolezza acquisita della platea dei corsisti dei propri diritti e quelli della cittadinanza può trovare un nuovo protagonismo nella rivendicazione di nuovi servizi o soluzione a problemi mai risolti.

I corsi che vengono attivati saranno dei corsi “attrattivi”, utilizzano cioè argomenti e temi di interesse culturale, storico, artistico rispondendo a bisogni spesso inespressi che portino le persone a socializzare e a superare l’accettazione superficiale di slogan che spesso influenzano scelte di vita e comportamenti non consapevoli. Tutto questo in una logica di “gioco di squadra” nel sistema CGIL. Iniziativa che si coordinerà organicamente e sinergicamente con altre eventualmente già presenti sul territorio organizzate dallo SPI (Sindacato Pensionati Italiani) o dall’Auser (Associazione per l’invecchiamento attivo).