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Incontro con il Ministro Manfredi sui settori università, ricerca e AFAM

Il Ministro ha ribadito la volontà di aprire nelle prossime settimane specifici tavoli di confronto con le organizzazioni sindacali sui singoli settori.

21/02/2020
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Nell’incontro del 19 febbraio 2020 con il Ministro dell’Università e della Ricerca abbiamo avuto modo di rappresentare le urgenze e le priorità che vanno da subito affrontate, a partire dalla necessità di una svolta rispetto al ruolo che il Ministero deve svolgere sia da un punto di vista contrattuale, sia rispetto alle scelte delle priorità strategiche che il governo dovrà indicare nel prossimo documento di economia e finanza (DEF).

Abbiamo chiesto inoltre l’avvio di un confronto sui singoli settori per poter affrontare nel dettaglio le loro specifiche problematiche, riprendendo il percorso avviato all’indomani dell’ipotesi sottoscritta il 24 aprile del 2019.

In particolare, su Università e Ricerca abbiamo inizialmente evidenziato l’importanza di un confronto sul tema delle risorse (e sulle modalità della loro attribuzione) e sul reclutamento del personale, a partire dal completamento del processo di stabilizzazione negli Enti di ricerca e dall’avvio di analogo processo nell’Università. Inoltre, abbiamo richiamato l’attenzione sul ruolo che a nostro avviso deve giocare il MUR nella partita del rinnovo del CCNL, a partire dalla richiesta di risorse economiche adeguate, sia per la copertura degli incrementi retributivi e sia per consentire la valorizzazione professionale, in considerazione anche dei 10 anni di sostanziale blocco delle progressioni economiche e di carriera. A riguardo abbiamo sollecitato anche che il ministero si faccia parte attiva per un’applicazione adeguata della norma che prevede la possibilità di selezioni riservate per i passaggi verticali, considerato l’ampliamento dei tempi di applicazione e l’aumento della  aliquota rispetto ai concorsi esterni ( dal 20 al 30% nel triennio 2020-2023). Infine, abbiamo anche richiesto un confronto sui temi attualmente in discussione all’ARAN, come quello relativo a ipotesi di modifica sull’ordinamento del personale tecnico-amministrativo e ricercatore-tecnologo degli Enti di ricerca, sui lettori-CEL, sul personale dei policlinici universitari e sull’istituzione della figura del tecnologo a tempo indeterminato nell’università.

Riguardo all’Alta Formazione Artistica e Musicale abbiamo sottolineato la necessità di ricostruire la struttura amministrativa del Ministero che si occupa del settore, fortemente indebolita da anni di abbandono da parte dei governi che si sono succeduti in questi anni. Occorre sbloccare le nomine a tempo determinato di oltre mille docenti inseriti nelle graduatorie nazionali, accelerare l’iter che riguarda i processi di statizzazione degli istituti superiori di studi musicali (ex istituti musicali pareggiati) e delle accademie storiche, risolvere al più presto la vicenda II fascia sganciandola dall’applicazione del nuovo regolamento sul reclutamento, tenuto conto che sono stanziate specifiche risorse già dal 2018. Abbiamo inoltre sottolineato come sia indispensabile una “pausa di riflessione” sul regolamento sul reclutamento. A questo fine è necessario rinviare di un anno l’applicazione e prevedere interventi normativi che ne modifichino radicalmente l’impianto. Si tratta di un pessimo provvedimento che conferma tutte le criticità che erano state espresse durante l’iter di approvazione Su queste come su altre tematiche (ad esempio la vicenda dei cococo) abbiamo chiesto l’avvio di un confronto urgente. Nella sua breve replica il Ministro ha concordato sulla estrema fragilità della struttura ministeriale deputata a seguire il settore. Tenuto conto della moltiplicazione di problematiche amministrative, ha preannunciato, da un lato, la ripresa dei lavori delle commissioni che stavano elaborando un testo unico e, dall’altro, l’adozione di un disegno di legge delega finalizzato a riordinare complessivamente il settore.