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I precari di università e ricerca non devono essere esclusi dalla DIS-COLL

La FLC CGIL denuncia il rischio che assegnisti di ricerca, borsisti e dottorandi rimangano fuori dalla DIS-COLL, la nuova indennità di disoccupazione per cococo e co.pro, e chiede che questo diritto sia riconosciuto anche ad assegnisti di ricerca, borsisti e dottorandi.

03/04/2015
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Nell'intervento di riordino del sistema degli ammortizzatori sociali (Dlgs 22 del 4 marzo 2015), accanto alla più nota NASPI rivolta ai lavoratori dipendenti, è stata istituita la DIS-COLL, una indennità di disoccupazione per collaboratori coordinati e continuativi e a progetto. Nelle intenzioni una misura volta a sanare il gap di protezione tra dipendenti e parasubordinati, questi ultimi da sempre sostanzialmente sprovvisti di tutela alla scadenza del contratto. La DIS-COLL, però, - come già denunciato - delude le attese a causa di una platea di beneficiari troppo ristretta.

Il Decreto Legislativo che la istituisce, infatti, nomina come beneficiari solo i collaboratori coordinati e continuativi e a progetto, le specie più note del frastagliato popolo dei parasubordinati, mai ricompresi all'interno degli ammortizzatori sociali di tipo assicurativo.

Stando alla lettera del decreto, quindi, rischiano di rimanere esclusi dalla fruizione della DIS-COLL tutti gli altri parasubordinati iscritti alla gestione separata INPS. Tra questi assegnisti di ricerca, dottorandi e borsisti: oltre 50.000 soggetti sottoposti a identico regime previdenziale rispetto a cococo e copro, che hanno forme contrattuali specifiche di Università ed Enti di Ricerca. 

Come noto i nostri Atenei, sottoposti da anni ad un sostanziale blocco del turn over e al taglio di risorse, sono retti dall'attività di ricerca e spesso didattica di questi ricercatori “non strutturati”, che oggi di nuovo rischiano di essere tenuti fuori dal sistema degli ammortizzatori.

Sarebbe inaccettabile tenere fuori dal sistema di protezione sociale decine di migliaia di soggetti, la cui funzione di ricerca è centrale per lo sviluppo del nostro Paese, già sottoposti a condizioni contrattuali ed economiche di precarietà estrema. Soggetti, peraltro, già al centro di una vicenda paradossale e solo parzialmente risolta con l'INPS che, in alcuni casi, prima aveva riconosciuto loro e poi richiesto indietro l'indennità Una Tantum.

La FLC CGIL si sta attivando per chiedere chiarimenti sul tema e chiede un intervento estensivo che ricomprenda assegnisti, dottorandi e borsisti nella platea dei beneficiari della DIS-COLL.

Basta discriminazioni per coloro che spendono il loro cervello in Italia!