FLC CGIL
Iscriviti alla FLC CGIL

https://www.flcgil.it/@3930869
Home » Attualità » Formazione lavoro » Laboratori per l’occupabilità: si tratta di un intervento una tantum!

Laboratori per l’occupabilità: si tratta di un intervento una tantum!

Pubblicato, con quasi sette mesi di ritardo, il decreto di indizione della procedura. Trovano conferma tutte le perplessità espresse dalla FLC CGIL.

29/03/2016
Decrease text size Increase  text size
Vai agli allegati

In precedenti notizie (vedi correlati) avevamo informato dell’iniziativa relativa al finanziamento dei “Laboratori per l’occupabilità” in applicazione dei commi 60 e 61 della Legge 107/15. Avevamo sottolineato come tutto l’intervento fosse stato caratterizzato da un mix di propaganda fuori dalle righe a livello politico e da una procedura opaca a livello amministrativo. In particolare è risultato assai singolare constatare come il MIUR abbia emanato l’Avviso per le scuole, nominato la Commissione giudicatrice, reso noto l’elenco delle scuole ammesse alla seconda fase, senza aver pubblicato il Decreto Ministeriale di indizione dell’intera procedura.

Dopo tante insistenze, nei giorni scorsi, con quasi sette mesi di ritardo, il MIUR ha finalmente pubblicato il Decreto Ministeriale 657 del 4 settembre 2015Riparto risorse Laboratori territoriali per l'occupabilità”.

Trovano conferma tutte le perplessità che avevamo espresso in precedenza. Il DM 657/15, in applicazione del comma 62 della Legge 107/15, prevede un finanziamento di 45 milioni di euro, quota parte dei 90 milioni di euro non spesi per il funzionamento delle istituzioni scolastiche relative al 2014. Avevamo sottolineato, a tal proposito, come il finanziamento avesse tutte le caratteristiche dell’intervento una tantum e non strutturale, poiché, a partire dal 2016, i “laboratori” possono attingere ai 30 milioni di euro previsti dal comma 62 della Legge 107/15, che però condividono con il Piano Nazionale Scuola Digitale. E, infatti, l’art. 4 del DM 657/15 prevede un finanziamento di massimo 30 mila euro all’anno a partire dal 2016 e per un triennio, per il funzionamento di ciascuno dei 60 istituendi laboratori. Totale: 1,8 milioni di euro all’anno fino al 2018.

Nel decreto sono indicati i criteri di valutazione dei progetti presentati dalle scuole ammesse alla seconda fase della procedura:

Criteri di valutazione

Punteggio

qualità del progetto in relazione agli obiettivi perseguiti dai laboratori e con particolare riferimento alle competenze da sviluppare

max 20 punti

adeguatezza del progetto rispetto alla vocazione produttiva, culturale e sociale di ciascun territorio

max 15 punti

concreta capacità di favorire il rapporto con il mondo del lavoro e contrastare fenomeni di dispersione scolastica

max 15 punti

livello di innovatività dei laboratori

max 15 punti

concreta fattibilità economica e finanziaria del progetto, anche in termini di utilizzo del contributo statale e delle eventuali quote di cofinanziamento

max 15 punti;

ruolo dei diversi soggetti e attori coinvolti nel progetto di realizzazione dei laboratori territoriali

max 10 punti

coinvolgimento di ulteriori istituzioni scolastiche nonché di ulteriori attori del territorio rispetto alla manifestazione di interesse

max 5 punti

cronoprogramma e tempistica di realizzazione dei laboratori

max 5 punti

La ripartizione delle risorse una tantum è stata effettuata a livello regionale tenendo conto:

a) del numero degli alunni;

b) del numero delle istituzioni scolastiche;

c) del contributo massimo di euro 750.000,00 a carico del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca per la realizzazione di ciascun laboratorio territoriale per l’occupabilità.

Nella tabella che segue sono indicate le risorse stanziate dal DM 657/15, il numero di laboratori da finanziare tenendo conto del contributo da parte del MIUR di € 750.000,00 per ciascun progetto, il numero di progetti che sono stati ammessi alla seconda fase della procedura selettiva.

Regione

Distribuzione risorse

Laboratori da finanziare

Numero scuole ammesse alla seconda fase

Abruzzo

1.500.000,00

2

8

Basilicata

750.000,00

1

2

Calabria

2.250.000,00

3

9

Campania

4.500.000,00

6

17

Emilia Romagna

3.000.000,00

4

10

Friuli Venezia Giulia

750.000,00

1

4

Lazio

3.750.000,00

5

10

Liguria

1.500.000,00

2

4

Lombardia

6.000.000,00

8

17

Marche

1.500.000,00

2

5

Molise

750.000,00

1

2

Piemonte

3.000.000,00

4

10

Puglia

3.000.000,00

4

13

Sardegna

2.250.000,00

3

5

Sicilia

3.750.000,00

5

12

Toscana

3.000.000,00

4

9

Umbria

750.000,00

1

3

Veneto

3.000.000,00

4

11

Totale complessivo

45.000.000,00

60

151