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Emanato il decreto interministeriale sui contributi per i percorsi sperimentali di istruzione e formazione professionale

Assegnate le risorse per le annualità 2007 e 2008 destinate al finanziamento dei percorsi di istruzione e formazione professionale in diritto-dovere, di cui all'art. 68 Legge 144/99

03/12/2008
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Il ministero del Lavoro, salute e politiche sociali lo scorso 21 novembre 2008 ha emesso i due decreti direttoriali, D.D. n. 149/2008 e D.D. n.150/2008, relativi rispettivamente alla ripartizione delle risorse per le annualità 2007 e 2008.

I criteri adottati per le ripartizioni sono contenuti nel Decreto Interministeriale del ministero del Lavoro, salute e politiche sociali di concerto con il ministero dell'Istruzione, università e ricerca.

Il predetto Decreto definisce per il 2008 i criteri di riparto e nel contempo definisce i criteri relativi ai contributi stanziati nell’esercizio 2007 per garantire la prosecuzione dei percorsi già avviati.

Il decreto è stato adottato con la mancata intesa sul testo da parte della conferenza Unificata.

Il contributo del Ministero del Lavoro è stato erogato con riferimento all’anno scolastico/formativo 2007/2008 sulla base dei criteri adottati di concerto con il Ministero dell’Istruzione università e ricerca in data 29 novembre 2007.

Mentre limitatamente all’anno 2007 con riferimento all’anno scolastico/formativo 2006/2007 il contributo è erogato sulla base dei precedenti criteri concordati dalla conferenza delle Regioni e delle Province autonome nella seduta del 25 gennaio 2007.

Nello specifico:

  1. Una quota pari all’80% attribuita a ciascuna regione e provincia autonoma in rapporto al numero di giovani che si trovano al di fuori dei percorsi scolastici;

  2. una quota pari al 20% da ripartirsi in base ai criteri utilizzati MIUR nell’ambito del diritto dovere.

    La quota 2) viene nuovamente suddivisa in:

    - una quota pari all’80% è attribuita in relazione al numero di iscritti presso i centri di formazione professione;

    - una quota pari al venti % è attribuita in relazione ai partecipanti ai percorsi integrati iscritti presso le scuole.

Da un confronto sulla distribuzione delle risorse alle regioni negli ultimi anni emerge una ripartizione che ha subito un vero stravolgimento (dati 2005- 2006) fino ad oggi.

Con il cambio dei criteri di assegnazione delle risorse rileviamo una distribuzione differente ai territori non vincolata al numero di allievi che frequentano i corsi ma alla tipologia del corso.

Per ammissione della stessa amministrazione emerge una distribuzione non uniforme della formazione professionale sul territorio: attribuire risorse in relazione al numero degli iscritti presso i centri professionali vuol quindi dire penalizzare i ragazzi che su alcuni territori non possono usufruire di questi percorsi.

L’innalzamento dell’obbligo d’istruzione, che noi riteniamo debba essere assolto nella scuola, in tal modo diventa un diritto che su alcuni territori non potrà essere in alcun modo esercitato.

Roma, 3 dicembre 2008