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PON “Per la scuola” e decreto legge Sud: previsti interventi su povertà educativa minorile e dispersione scolastica nel Mezzogiorno

Le modalità sono quelle utilizzate nei “prototipi antidispersione” del Piano di Azione e Coesione.

21/06/2017
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Nella Gazzetta ufficiale del 20 giugno 2017 è stato pubblicato il decreto legge 91/17, “Disposizioni urgenti per la crescita economica nel Mezzogiorno”, cosiddetto decreto Sud.

L’articolo 11 è dedicato agli “Interventi urgenti per il contrasto della povertà educativa minorile e della dispersione scolastica nel Mezzogiorno”.

Questi i contenuti più rilevanti:

  • con decreto del Ministro dell'istruzione di concerto con i Ministri dell'interno e della giustizia, da emanare entro il 20 luglio 2017, sono individuate le aree di esclusione sociale, caratterizzate da:
    • povertà educativa minorile
    • dispersione scolastica
    • un elevato tasso di fenomeni di criminalità organizzata
  • entro i trenta giorni successivi il Ministro dell’istruzione indice una procedura selettiva per la presentazione di progetti per la realizzazione di interventi educativi di durata biennale, volti al contrasto del rischio di fallimento formativo precoce e di povertà educativa, nonché per la prevenzione delle situazioni di fragilità nei confronti della capacità attrattiva della criminalità
  • alla procedura selettiva possono partecipare reti di istituzioni scolastiche presenti nelle aree di esclusione sociale che abbiano attivato, per la realizzazione degli interventi educativi di durata biennale, partenariati con:
    • enti locali
    • soggetti del terzo settore
    • strutture territoriali del CONI, delle Federazioni sportive nazionali, delle discipline sportive associate e degli enti di promozione sportiva
    • servizi educativi pubblici per l'infanzia, operanti nel territorio interessato
  • gli interventi sono finanziati nell'ambito delle risorse del Programma operativo nazionale «Per la scuola – competenze e ambienti per l'apprendimento», riferito al periodo di programmazione 2014/2020.

Gli interventi programmati ricalcano quelli finanziati dal “Piano d’Azione e Coesione per il miglioramento dei servizi pubblici collettivi al Sud” con l’avviso “Realizzazione di prototipi di azioni educative in aree di grave esclusione sociale e culturale, anche attraverso la valorizzazione delle reti esistenti” di cui alla nota 11666 del 31 luglio 2012. Anche in quell’occasione gli elementi qualificanti furono:

  •  l’individuazione delle aree, dei comuni e delle zone urbane destinatari degli interventi
  • la costituzione di reti nel quale operano, in una logica sinergica e di integrazione, “i diversi attori presenti nei singoli territori, rappresentati non solo dalle scuole ma anche da altre agenzie educative e sociali che partecipano attivamente alla realizzazione del progetto come “comunità educante”.

Da segnalare che:

  • il PON Scuola ha una dotazione finanziaria per interventi relativi alla dispersione scolastica pari a un miliardo e quattrocento milioni di euro
  • dovrebbero avviarsi le attività relative all’avviso pubblico di cui alla nota 10862/16, “Progetti di inclusione sociale e lotta al disagio nonché per garantire l’apertura delle scuole oltre l’orario scolastico soprattutto nella aree a rischio e in quelle periferiche”.

Si conferma la scelta operata da anni da tutti i governi che si sono nel frattempo succeduti, di affidare la lotta alla dispersione scolastica quasi completamente a fondi aggiuntivi quali gli ingenti fondi europei. È evidente che ben altre dovrebbero essere le scelte di sistema. Ad esempio una drastica riduzione del numero degli alunni per classe nelle situazioni più problematiche, soprattutto nel primo biennio della scuola secondaria di II grado ed in particolare negli istituti professionale, formazione delle classi conseguenziali in base agli obiettivi di riduzione della dispersione, un sistema nazionale di valutazione che abbia come prima priorità la riduzione del tasso di abbandono scolastico.