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La FLC CGIL insieme ai sindacati confederali scuola è contro questa autonomia differenziata

Le ragioni della nostra dura presa di posizione esposte in due lettere inviate a Governo e Parlamento. La concessione di ulteriori e particolari forme di autonomia alle regioni è un’operazione pericolosa da fermare subito e senza indugi.

06/02/2019
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Dura presa di posizione dei sindacati confederali del comparto istruzione e ricerca (FLC CGIL, CISL FSUR, UIL Scuola RUA) che denunciano le gravi conseguenze legate al conferimento di maggiori poteri alle Regioni in materia di istruzione avanzate da alcune Regioni, che il Governo è in procinto di riconoscere con la concessione della cosiddetta "autonomia differenziata". Un percorso che i sindacati, rivolgendosi al Governo, alle Commissioni Istruzione di Camera e Senato e ai Presidenti delle due Camere, chiedono di bloccare, rivendicando come indispensabile un ampio confronto nelle aule Parlamentari e nel Paese per salvaguardare il sistema di istruzione nazionale che sta a cuore all’intera comunità nazionale.

"Quello che si ipotizza - scrivono Francesco Sinopoli, Maddalena Gissi e Giuseppe Turi - non è un semplice decentramento amministrativo: siamo in realtà in presenza di un progetto di vera e propria devoluzione, che investirebbe in pieno il sistema scolastico del Paese, minando l’unità culturale della nazione, per dare vita a progetti formativi regionali e localistici ben al di là di quella giusta attenzione alle specificità territoriali che, già a sistema vigente, sono assicurati dall’autonomia scolastica prevista dalla stessa Costituzione".

Il venir meno del carattere unitario e nazionale del sistema d’istruzione sarebbe, secondo i segretari generali dei sindacati scuola confederali, un vero e proprio tradimento del lavoro che quotidianamente la scuola svolge per promuovere in ogni angolo d’Italia l’effettivo esercizio del diritto allo studio e rafforzare la coesione della comunità nazionale.