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TTIP: l'ETUCE lancia l'allarme

Il Comitato sindacale europeo per l’istruzione è profondamente preoccupato per le conseguenze in caso di approvazione del Partenariato transatlantico sul Commercio e gli Investimenti.

20/04/2014
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L’ETUCE redige una dichiarazione allarmata per le possibili conseguenze nefaste in caso di approvazione dell’accordo economico tra USA e Unione Europea secondo il testo attualmente in corso di negoziazione.
L’istruzione pubblica, gratuita e di qualità per tutti sarebbe in grande pericolo a causa di meccanismi che permetterebbero di non tenere in considerazioni le legislazioni locali e i magistrati ordinari.

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Dichiarazione dell’ETUCE sul TTIP
(Partenariato transatlantico sul Commercio e gli Investimenti)

(Adottato dal Comitato ETUCE il 15 aprile 2014)

Il Comitato sindacale europeo per l’istruzione (ETUCE) è profondamente preoccupato per le conseguenze del Partenariato transatlantico sul Commercio e gli Investimenti che è attualmente in corso di negoziazione tra UE e gli USA.

ETUCE invita la Commissione europea e gli Stati membri a escludere l’istruzione dai negoziati, così come è stato fatto con i servizi audiovisivi. ETUCE ricorda alla Commissione europea e agli Stati membri che l’istruzione è un diritto umano e un bene pubblico. È responsabilità dei governi fornire un’istruzione pubblica di qualità gratuita per tutti.

ETUCE accoglie con favore la consultazione pubblica della Commissione europea sulle proposte controverse in materia di investimenti e sulla risoluzione delle controversie tra investitore e Stato nel TTIP. Le disposizioni sulla composizione delle controversie tra investitori e Stato sono oggetto di disputa perché permettono agli investitori stranieri di citare in giudizio direttamente gli stati davanti a collegi arbitrali. Di conseguenza, agli investitori stranieri vengono concessi i diritti legali di impugnare qualsiasi provvedimento normativo o la politica dello Stato ospite che possa dare la sensazione di violare i loro diritti di accedere a un mercato o influenzare i loro profitti futuri. Il costo straordinario per difendere casi di risoluzione delle controversie investitore-Stato è tale da dissuadere i governi dal perseguire obiettivi politici o prendere misure normative che possano avere un impatto sugli investitori stranieri.

I precedenti casi di risoluzione delle controversie tra Investitore-Stato hanno provocato gravi preoccupazioni sia per quanto riguarda la capacità degli Stati membri di mantenere uno spazio normativo nazionale, ma anche per quanto riguarda la responsabilità degli investitori stranieri per i danni causati da operazioni di investimento nel paese ospitante.

Il TTIP è principalmente un tentativo di promuovere la deregolamentazione e la convergenza normativa. Come tale, essa pone rischi significativi per la pubblica istruzione, limitando lo spazio politico pubblico e potrebbe avere l’effetto di bloccare e intensificare le pressioni della privatizzazione e la commercializzazione.

Le eccezioni proposte per “servizi prestati nell’esercizio di poteri governativi” sono deboli e aperte a interpretazioni contrastanti in quanto si applicherebbero solo ai servizi che vengono forniti su base non-commerciale e non in concorrenza con altri fornitori.

In altre parole, se una qualsiasi parte del sistema educativo di un paese è fornito su base commerciale o sulle tasse, o se operano le scuole private, l’educazione non può beneficiare della esclusione generale. Nei sistemi di istruzione in tutta l’UE alcuni elementi delle tasse sono comuni, ad esempio le tasse studentesche e i libri scolastici.

L’ampia portata del TTIP potrebbe tenere prigioniera l’istruzione in altri modi. L’adozione di un approccio a "lista negativa" per impegni di pianificazione significa che tutte le misure e le normative sono incluse a meno che non siano espressamente escluse. Questo è in netto contrasto con il processo nel quadro dell’Accordo Generale sul Commercio dei Servizi (GATS), in cui le parti creano una "lista positiva" degli impegni evitando così la necessità di elencare tutte le misure non conformi.

Allo stesso modo, l’adozione di una clausola ‘tenaglia’, come nell’Accordo Economico e Commerciale Globale tra Canada e UE (CETA), amplierebbe la copertura del TTIP, imponendo alle parti un vincolo automatico rispetto a qualsiasi liberalizzazione autonoma. Ciò significa che se un governo dovesse sperimentare la liberalizzazione del settore educativo, completamente o in parte, i governi futuri potrebbero non essere in grado di annullare questo senza pagare un risarcimento significativo.

Crediamo che questo sia fondamentalmente in contraddizione con un processo decisionale democratico. I governi devono mantenere il diritto di stabilire, preservare ed espandere i servizi pubblici come l’istruzione.

Esortiamo la Commissione europea, il Parlamento europeo e gli Stati membri a prendere in considerazione, coordinandosi con le parti sociali, i potenziali impatti sulla istruzione e altri servizi vitali, qualora nel TTIP venissero inclusi una lista negativa e una clausola ‘tenaglia’.

I negoziati sul TTIP continuano a svolgersi in assoluta segretezza. È fondamentale che i sindacati e la società civile vengano coinvolti in modo appropriato. ETUCE continuerà a protestare di concerto con le organizzazioni membri dell’Internazionale dell’Educazione internazionali in Nord America che condividono il nostro impegno circa l’importanza di salvaguardare la base democratica della pubblica istruzione e il perseguimento della pubblica istruzione di qualità come un diritto per tutti i bambini e i giovani.

Siamo anche consapevoli di una proposta di istituire un Consiglio di cooperazione regolamentare transatlantico (TRCC). Tale organismo riunirebbe i rappresentanti delle agenzie di regolamentazione nell’UE e negli Stati Uniti per monitorare l’attuazione degli impegni assunti e di prendere in considerazione nuove priorità della cooperazione regolamentare, prevedendo anche lo sviluppo congiunto di normative future. Anche se non è chiaro quali particolari competenze verranno affidate a questo Consiglio di cooperazione, ETUCE insiste sul fatto che la regolamentazione è e deve continuare ad essere responsabilità dei governi democraticamente eletti. Tenuto conto dei rischi che il TTIP pone all’istruzione e ad altri servizi pubblici, ETUCE esige che l’istruzione pubblica in particolare e i servizi pubblici in generale vengano esclusi del tutto dai negoziati. L’istruzione è semplicemente troppo importante per essere sottoposta alle riduttive regole commerciali degli accordi economici.

Tag: etuce/csee