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Sciopero generale indetto dalla Fsu.

Francia, Dicembre 2001

05/12/2001
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Dicembre

Sciopero generale indetto dalla Fsu.

Ridurre il numero di classi per insegnante e di alunni per classe, portandolo a 24 nelle medie, a 20 nelle Zep e a 30 (!) nei licei, 17 ore di insegnamento (adesso sono 18 nel liceo e 24 nella scuola media), diritto alla formazione in servizio, riduzione dei tempi di lavoro per le figure professionali, mettere fine al precariato, portare a 30.000 i posti a concorso. Queste ed altre rivendicazioni erano alla base dello sciopero generale della scuola, proiettile da tempo inserito nella canna della Fsu e finalmente sparato il 10 dicembre. Ma lo sciopero non ha raccolto l'adesione delle altre organizzazioni impegnate nel confronto col governo (Unsa, Sgen-Cfdt, Cgt e Faen). Nonostante ciò secondo gli organizzatori lo sciopero ha raccolto adesioni tra il 40% e il 50% della categoria, mentre secondo il Ministero le adesioni sarebbero state molto inferiori, circa il 25%, con punte più alte nelle elementari e nelle medie. Vi sono state anche una trentina di manifestazioni in altrettante città, la più grossa a parigi dove hanno sfilato circa 4.000 persone.

Riforma della formazione iniziale degli insegnanti. Il 18 ottobre il Ministro dell'educazione ha fatto il punto sul piano di rinnovamento degli Iufm, gli istituti universitari per la formazione magistrale (in Francia oggi per insegnare in ogni grado di scuola occorre un curriculum universitario di tre anni di laurea generica più due di Iufm).

Per gli insegnanti elementari viene proprio in questi giorni definito un programma nazionale di concorsi e un testo normativo. Il secondo anno di Iufm ( per così dire quello di tirocinio) sarà organizzato in funzione di un elenco di compiti che espliciterà obiettivi e metodi.

Per i futuri docenti dei licei professionali i programmi daranno più spazio agli apprendimenti di base e includeranno stage in impresa.

Le stesse abilitazioni (Capes) saranno ridefinite, a partire nel 2003 da quella di storia e geografia.

I candidati al concorso, che si svolge normalmente tra il primo e il secondo anno, effettueranno uno stage obbligatorio, che costituirà un elemento della prova preprofessionale all'orale.

Secondo il sindacato Unsa alcuni dei provvedimenti corrispondono alle rivendicazioni sindacali, ma si contesta il fatto che esistano modalità diverse di formazione iniziale a seconda dei gradi di scuola: resta ancora molto da fare sulla ridefinizione delle abilitazioni e della messa in opera di moduli comuni che assicurino la continuità educativa.