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Portogallo: buona riuscita dello sciopero generale

Giovedì scorso il quarto sciopero generale in due mesi. Il paese non regge il peso delle politiche di austerità.

28/06/2013
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portogallo_sciopero_generale Dal 25 aprile scorso (il 25 aprile anche in Portogallo è una data topica: corrisponde, come in Italia, alla liberazione dalla dittatura) era la quarta volta che i lavoratori portoghesi scendevano in sciopero generale contro le politiche d’austerità del governo in carica, ed era la quarta volta che ciò avveniva per decisone comune delle due principali confederazioni: la CGTP e la più moderata UGT. Ma anche questa volta lo sciopero è riuscito a raccogliere la maggioranza dei lavoratori come conferma il segretario generale della UGT, il quale però parla di una riuscita maggiore nel settore pubblico che in quello privato. La CGTP invece sottolinea la riuscita anche in molte aziende private, dove si va dal 100% al 58%, e parla di produzione nazionale bloccata. Sta di fatto che giovedì anche il traffico all’aeroporto di Lisbona ha subito gravi contraccolpi. Più difficile stabilire il grado di partecipazione nella scuola, essendo qui le attività didattiche terminate e quindi differente l’obbligo al servizio del personale.

In ogni caso entrambe i segretari generali delle due confederazioni sottolineano  l’ostilità dell’opinione pubblica portoghese per le politiche di austerità che si stanno abbattendo sul paese. E c’è da crederci visto che il Portogallo, pur  avendo  avuto un problema di debito pubblico inferiore ad altri, sembra il paese più prossimo alle condizioni economiche della Grecia.  In ogni caso queste politiche non mancano di avere conseguenze pesanti  anche sulla scuola come hanno avuto modo di testimoniarci i sindacalisti portoghesi presenti all’Alter summit di Atene.