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Maggiori investimenti per l’istruzione e la formazione professionale

Il comunicato della CES in occasione della riunione europea del 5 dicembre

18/12/2006
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In occasione dell’incontro biennale finalizzato all’analisi delle priorità e delle strategie connesse al processo di Copenhagen, i ministri europei dell’istruzione e formazione professionale, i partner sociali e la Commissione europea hanno sottoscritto un comunicato che individua una duplice sfida. Da un lato, la necessità di creare sistemi d’istruzione e formazione professionale in grado di andare incontro alle necessità dei giovani, offrendo un’educazione di qualità e percorsi flessibili dalla formazione all’istruzione superiore, dall’altro, offrire ulteriore formazione o formazione continua agli adulti a rischio di esclusione dal mercato del lavoro. Inoltre, il Comunicato pone con urgenza la necessità di sviluppare strumenti comuni a sostegno della mobilità degli studenti e dei lavoratori, come il sistema dei crediti e delle qualifiche europee.

Al fine di acquisire gli obiettivi posti, il Comunicato invoca un approccio maggiormente focalizzato su quattro priorità principali:

  1. creare politiche focalizzate sul miglioramento dell’attrattività e della qualità

  2. sviluppare ed implementare strumenti comuni

  3. assicurare un approccio più sistematico al rafforzamento dell’apprendimento reciproco

  4. assicurare la partecipazione al processo di tutti gli stakeholder

Nel Comunicato si riconosce, infine, la centralità dei docenti e dei formatori per l’acquisizione di tali priorità e la necessità della loro qualificazione attraverso uno sviluppo professionale continuo. Inoltre, viene riconosciuta l’importanza di coinvolgerli nell’attuazione dei risultati del processo.

Per la CES/ETUC, presente alla riunione in quanto partner sociale, punto nodale rimane , però, quello della priorità degli investimenti a livello nazionale ed europeo. Di fronte a 72 milioni di lavoratori non qualificati o con basse qualifiche e ad un mercato del lavoro che richiederà sempre maggiori competenze rispetto a prima, gli investimenti nell’istruzione e nella formazione sono una necessità e non un lusso.
Nel ribadire, inoltre, la necessità della cooperazione a livello europeo, la Ces richiama la necessità che si dia maggior impulso alle azioni a livello dei singoli stati, motivo per cui invece di nuove priorità occorrono una migliore disseminazione e messa in atto dei risultati già ottenuti. L’acceso degli adulti alla formazione continua costituisce la chiave per costruire una forza lavoro più qualificata, ma contemporaneamente il possesso delle abilità di base costituisce il presupposto per partecipare all’apprendimento per la vita. La validazione degli apprendimenti non formali deve essere l’altra pietra miliare delle politiche d’istruzione e formazione professionale.
La CES/ETUC chiede, infine, a tutti gli stati membri di definire strategie nazionali di lifelong learning e ai datori di lavoro di assumere le proprie responsabilità in tale area. Vitale il coinvolgimento dei partner sociali, attraverso il sostegno alla contrattazione collettiva e all’inserimento dei diritti alla formazione continua negli accordi collettivi, comprensivi del tempo libero e delle risorse da parte dei datori di lavoro.

Roma, 18 dicembre 2006

Tag: etuc/ces