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Dispersione e ordini scolastici. Il caso francese

Nonostante la forte selezione, che genera anche un certo stress tra gli studenti, la scuola secondaria francese non sembra produrre una forte dispersione. Questa però si manifesta all’università seguendo le gradazioni relative al successo scolastico già registrate nei diversi ordini di scuola secondaria.

11/11/2008
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Tutto il mondo è paese si potrebbe pensare guardando ai risultati delle scuole francesi, dove, seppur in quantità diverse, sembra riprodursi la gerarchia che ben conosciamo anche nella scuola italiana quando confrontiamo il successo degli alunni dei licei, degli istituti tecnici e degli istituti professionali.
I dati che emergono dall’ultimo esame di maturità d’oltralpe ( baccalaureat) non lasciano dubbi in merito. Nei licei generali, più o meno corrispondenti ai nostri licei, il tasso di successo è dell’87,9%, quello dei licei tecnologici, un po’ diversi dai nostri istituti tecnici (meno indirizzi, meno professionalizzazione), è dell’80.6%, quello dei licei professionali è del 76,6%.

La somiglianza con la nostra situazione sta soprattutto nella scala tra indirizzi generalisti, tecnici e professionali.
Per il resto invece i tassi di superamento dell’esame sono tutti notevolmente più bassi di quelli delle nostre maturità: la scuola francese resta una scuola piuttosto severa e molte riflessioni si fanno su questa severità e sullo stress che ne deriva per gli studenti, a quanto sembra secondo a livello mondiale solo a quello delle scuole giapponesi.

Lo scarto col nostro paese è ancora più evidente se si pensa che queste tre percentuali, che messe insieme fanno l’83,3% degli alunni delle classi terminali, in realtà corrispondono al 63,4% della classe di età: vale a dire che oltre a coloro che non hanno superato l’esame, altrettanti sono ancora nelle classi precedenti la terminale a causa di qualche anno ripetuto.

La Francia però, per fortuna, non sembra conoscere i tassi abbandono e dispersione che invece caratterizzano la nostra scuola e che da noi sono connessi anche con promozioni e bocciature.

Forse è merito del ruolo che la Repubblica Francese ha sempre attribuito alla scuola, o del fatto che fino dal 1959 esiste l’obbligo scolastico fino a 16 anni, fatto sta che le famiglie francesi, comprese le molte famiglie immigrate, mandano generalmente i figli a scuola fino al compimento della secondaria superiore.

Il fenomeno dispersione si manifesta soprattutto dopo: secondo un’inchiesta ministeriale che ha preso in esame il periodo 2002-2006 su 100 iscritti all’università 6 hanno abbandonato al primo anno senza passare ad altri studi superiori, 3 al secondo, 3 al terzo, 1 al quarto. In cinque anni praticamente il 13% si è disperso. Solo 39 di queste 100 matricole hanno conseguito una licence (laurea triennale) regolarmente, e 12 con un anno di ritardo. Il resto o prosegue “fuori corso” (7%) o è passato ad altri percorsi di formazione superiore: IUT, STS, ecc. (29%).

Ma anche in questo caso la scala che avevamo visto all’inizio si ripresenta e in forma decisamente più grave. Tra coloro che nell’arco di cinque anni non hanno ancora raggiunto una laurea triennale coloro che hanno abbandonato gli studi senza nemmeno un altro titolo superiore sono il 21% se provenienti dalla maturità generale, il 34% se provenienti dalla maturità tecnologica e ben l’83% se provenienti dalla maturità professionale.

(dati pubblicati su Le Monde de l’Education di settembre e ottobre 2008)

Roma, 12 novembre 2008