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Contratto “Istruzione e Ricerca”: un primo aggiornamento dal confronto Aran/sindacati

Si apre finalmente la trattativa. Lo stanziamento in legge di Bilancio rappresenta un punto di partenza per il confronto ma otto anni senza aumenti sono un tempo lunghissimo. Più risorse per riconoscere professionalità e restituire dignità al lavoro.

09/11/2017
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Il 9 novembre 2017, si apre all’Aran il tavolo di trattativa per il rinnovo del contratto del comparto “Istruzione e Ricerca”.

Alla presenza dei sindacati il presidente dell’Aran Sergio Gasparrini illustra gli obiettivi contenuti nel relativo Atto di indirizzo. L’impostazione è quella di un contratto che abbia una premessa generale per tutti i settori del comparto e poi venga sviluppato nelle sue specificità settore per settore.
Tra i principali obiettivi: la valorizzazione degli aspetti specifici legati alla professionalità e la formazione del personale.
Sulla questione economica: le leggi di Bilancio hanno già messo a disposizione le risorse che servono per questo contratto. Un incremento medio di 85 euro mensili pro capite. Gli incrementi devono servire ad aumentare le varie voci contributive e migliorare gli istituti contrattuali. Nella legge di Bilancio sono già state stanziate le risorse necessarie a garantire, a chi già ne stava beneficiando, il bonus fiscale di 80 euro.

Il segretario generale Francesco Sinopoli, prende la parola sottolineando che abbiamo molto atteso l’apertura di questa trattativa. Il CCNL rappresenta uno strumento importante per realizzare gli obiettivi di queste istituzioni, ci sono le condizioni per avviare una trattativa proficua, anche se all’interno dì un contesto molto complesso, sia per le caratteristiche del comparto, sia perché la legge di bilancio ha cominciato solo ora il suo iter.

C’è una profonda revisione normativa da fare anche perché nei nostri settori sono state introdotte negli anni delle norme che con il CCNL intendiamo superare. Il riferimento è in particolare alla legge 150 e alla 107 che hanno ridotto gli spazi di democrazia, partecipazione e collegialità. Riteniamo che solo così ci possono essere le condizioni per aumentare opportunità professionali in tutti i settori e ricostruire la contrattazione decentrata.

La partita salariale è fondamentale e su questa intendiamo rivendicare risorse aggiuntive. Otto anni di mancati rinnovi per la parte salariale e 10 per la parte normativa sono un’eternità. Per questo noi chiediamo che gli 85 euro già stanziati vadano sul tabellare, ma non ci fermeremo qui perché c’è una profonda sofferenza salariale che ha bisogno di risposte concrete. Esse possono arrivare solo attraverso un piano di investimento con risorse aggiuntive.

Un ultimo passaggio il Segretario lo fa sul metodo di lavoro per la conduzione della trattativa, chiedendo tavoli diversificati sui vari settori scuola, università, ricerca e Afam e uno parallelo sulla parte comune, cosi da rendere la trattiva spedita. Questo contratto deve prioritariamente servire a migliorare le condizioni di lavoro, riaprire spazi di democrazia e partecipazione, riaffermare la collegialità del lavoro, attuare l’autonomia dei nostri settori, innalzare i livelli delle retribuzioni.

Dopo gli interventi di tutti le organizzazioni sindacali, il presidente dell‘Aran chiude la riunione rimandando ad una nuova convocazione del tavolo a stretto giro.