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Concorso ispettivo: Dario Missaglia scrive al Ministro all’Istruzione Patrizio Bianchi

Lettera di Dario Missaglia, Presidente nazionale dell'Associazione Proteo Fare Sapere.

22/09/2021
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Roma, 22 settembre 2021
                                                        

Al Ministro all’Istruzione
Professor Patrizio Bianchi

e p.c.

Al Capo Dipartimento
per il sistema educativo
di istruzione e di formazione
Dottor Stefano Versari

Egregio signor Ministro,

abbiamo letto e approfondito, come Ufficio di Presidenza nazionale dell’Associazione Proteo Fare Sapere, impegnata nella formazione dei futuri dirigenti tecnici, le nuove norme che dovrebbero regolare il prossimo concorso ispettivo. Sottolineiamo subito che esse paiono, anche in modo rilevante, modificare la figura/funzione del Dirigente Tecnico e le modalità del relativo reclutamento.

Ci riferiamo, in primo luogo, al superamento, per la scuola secondaria, della frammentazione disciplinare, tema già da tempo al centro della discussione. In tal senso ci sembra anche interessante, meritevole di attenzione e sperimentazione, la unificazione della struttura delle prove di concorso, anche se non appare chiaro se tale unificazione comporterà la soppressione della differenziazione delle prove in riferimento ai cicli scolastici.

Siamo invece molto preoccupati dal taglio “centralista” che sembra assumere la nuova figura.

Dal testo del provvedimento si evince una definizione del “corpo ispettivo” come di una “sezione dei Dirigenti Tecnici con Funzioni Ispettive… istituita Presso il Ministero dell'istruzione”. Dunque non articolata sul piano territoriale, come a noi sembra assolutamente necessario fare, a fronte dei processi sempre più differenziati e ancor più resi acuti e complessi dalle conseguenze della pandemia.

Ci preme sottolineare che con la affermazione della Autonomia delle Istituzioni Scolastiche il lavoro concreto de “l’ispettore” si è caratterizzato per gli aspetti di “consulenza”, “promozione dell’innovazione”, “aiuto nella gestione delle organizzazioni complesse” e nei conflitti e/o contraddizioni che spesso vi si sviluppano. Con la costituzione del Sistema Nazionale di Valutazione quel profilo storico (“Consulere, Promovere, Inspicere”) si è progressivamente arricchito di un tratto essenziale costituito dalla Valutazione (valutazione delle scuole, dell’organizzazione, del personale…).

Si tratta di uno sviluppo ancora in fieri e da ampliare e articolare, non certo da cancellare.

In particolare, riteniamo che rispetto alle esperienze della prima fase di implementazione della autonomia, specie negli ultimi anni vi sia stata una ripresa delle problematiche strettamente giuridico amministrative e un declinare di quelle dello sviluppo della Ricerca Educativa e del suo sistema di service capace di coinvolgere le scuole stesse come protagoniste. E dunque un appannarsi del ruolo del Dirigente Tecnico Ispettivo in tale direzione.

In questo relativo appannarsi viene messa in discussione anche la dimensione della “terzietà” del lavoro concreto dell’Ispettore, che si sviluppa tra l’interlocuzione operativa con le scuole autonome e le funzioni di indirizzo generale del Ministero. Un valore fondamentale, in particolare connesso al progressivo sviluppo del Sistema Nazionale di Valutazione.

Rispetto a tali considerazioni ci sembra invece di cogliere, nelle disposizioni normative richiamate, un rafforzamento della tendenza alla funzione giuridico amministrativa dei Dirigenti Tecnici con Funzioni Ispettive, così definiti, rispetto a quella di interpreti e promotori della Ricerca Educativa (consulenza, promozione innovativa, monitoraggio, valutazione) in rapporto diretto con le scuole autonome da un lato e con la direzione politica e amministrativa del sistema dall’altro (il Ministero).

Tale tendenza ci sembra confermata dalla composizione delle commissioni degli esami di concorso, In particolare:

  1. La passata presenza di tre docenti universitari (dai pedagogisti agli esperti delle didattiche disciplinari per la secondaria, agli esperti di comparata degli ordinamenti) viene sostituita con “tre membri scelti tra i dirigenti del Ministero dell'istruzione che ricoprano o abbiano ricoperto un incarico di direzione di uffici dirigenziali generali”
  2. In alternativa si può scegliere tra “i professori di prima fascia di università statali e non statali, i magistrati amministrativi, ordinari e contabili, gli avvocati dello Stato o i consiglieri di Stato aventi documentata esperienza nei settori della valutazione delle organizzazioni complesse o del diritto e della legislazione scolastica”
  3. Viene confermata la presenza di un Dirigente Tecnico con Funzioni Ispettive
  4. Viene prevista la presenza di un Dirigente Amministrativo di livello non generale del Ministero dell’Istruzione (così anche nelle norme precedenti).

Ci colpisce in particolare la variazione contenuta nel primo punto, sia pure con la possibile variegata scelta tra “dirigenti generali” del Ministero dell’Istruzione e/o altre figure (dai docenti Universitari, alla avvocatura dello Stato, ai Consiglieri di Stato (“aventi documentata esperienza nei settori della valutazione delle organizzazioni complesse o del diritto e della legislazione scolastica”) nessuno dei quali deve avere esperienza o competenze pedagogiche o nella ricerca didattica.

Egregio signor Ministro, con queste note abbiamo voluto motivare le nostre preoccupazioni relative ai limiti della nuova normativa per la realizzazione del concorso ispettivo.

Abbiamo ripreso, più che il dettaglio di tali scelte normative (definizione della figura direttiva, composizione delle Commissioni di valutazione…), una argomentazione di merito relativa alle necessità e priorità che dovrebbero caratterizzare il repertorio di competenze del corpo ispettivo e il contesto del loro esercizio operativo.

Riteniamo che le problematiche evidenziate siano importanti ed essenziali per la concreta definizione dei contenuti del Concorso, sulla impostazione delle prove concorsuali e gli indirizzi da assegnare alle stesse Commissioni di esame. Auspichiamo inoltre che il nuovo corpo ispettivo non sia inferiore alle 600 unità, proprio per poter svolgere quel ruolo così delicato e complesso di cui ci sarebbe bisogno e rilanciare davvero il processo di realizzazione dell’autonomia delle istituzioni scolastiche anche tenendo presenti le significative intenzionalità poste alla base dell’attuazione del PNRR nel settore dell’educazione.

Ovviamente non abbiamo la presunzione di aver esplorato, con questa lettera, ogni angolo della complessa questione; perciò Le dichiariamo la nostra disponibilità a ogni possibile interlocuzione e confronto.

Certi della sua sensibilità sulle questioni di merito indicate.

Un cordiale saluto

Dario Missaglia
Presidente nazionale Associazione Proteo Fare Sapere